La crudezza delle immagini che girano in questi giorni parla da sé della tragedia del Giappone. Ma ci sono cose che ci colpiscono più di altre, perché, aldilà delle distanze e delle differenze, vanno a toccare dei bottoni emozionali presenti in ogni essere umano. Sono rimasta senza fiato nel vedere quelle case spazzate via dalla veemenza dell'oceano, ingiusto, senza cuore. Ancor di più mi ha colpito il piccolo gesto di una madre, in un'intervista su Rai News 24. Un contegno e una dignità che mi hanno profondamente commossa. Questa donna, che aveva smarrito la figlia nella corrente, che non era riuscita a tenerla stretta, che sperava fosse ancora viva e che qualcuno la ritrovasse. Questa donna, piccola, nella sua grande tragedia, un momento prima di parlare si asciugava gli occhi con un fazzoletto per non farsi trovare in lacrime. Io spero solo che possa ritrovare sua figlia sana e salva, spero solo che non si trovi sola di fronte a tutto questo dolore. E che sappia che qualcuno, lontano da lei, la pensa e spera il meglio per lei e per tutti i suoi connazionali.
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